Che cos’è la procrastinazione
Per molte persone la procrastinazione è quella forza potente e misteriosa che impedisce di portare a termine i compiti più urgenti e importanti della propria vita. È una forza potenzialmente pericolosa, che porta chi ne è vittima a trascurare gli studi, essere poco produttivo sul lavoro, posticipare cure mediche o a non risparmiare denaro e tempo.
I motivi che portano le persone a procrastinare, tuttavia, non sono così chiari. Alcuni ricercatori considerano la procrastinazione fondamentalmente come l’incapacità di sapersi organizzare, come succede per altre cattive abitudini legate alla mancanza di autocontrollo.
Alcuni sostengono invece che la ragione per cui lo facciamo sia la nostra incapacità di gestire le emozioni dolorose. Un altro punto interessante è la teoria secondo la quale la procrastinazione sarebbe collegata all’autostima. Il nostro bisogno psicologico primario fondamentale è appunto quello di essere visti dagli altri e da noi stessi come efficaci e competenti. Pur di soddisfare questo bisogno, siamo disposti a sacrificare gli altri bisogni.
Bisogno di essere visti come degni di valore.
Quando le cose ci vanno male siamo estremamente dipendenti da un feedback esterno:
- apprezzamenti da parte del nostro capo,
- un buon voto all’esame,
- il consenso dei genitori,
- l’essere assunti in prestigiose aziende,
insomma l’apprezzamento da parte di figure autoritarie in grado di attribuire riconoscimento del nostro valore.
Chi tende a procrastinare ha in mente una semplice equazione: “quello che faccio equivale alle mie capacità, che a sua volta equivalgono a quanto valgo come persona”. In poche parole rimandiamo sempre il lavoro che stiamo facendo perché abbiamo paura che i risultati non siano soddisfacenti.
Quando tendiamo a rimandare le cose che dobbiamo fare, o riduciamo il nostro impegno, lo facciamo perché cerchiamo di proteggerci, in modo che qualora arrivi un cattivo risultato attribuiremmo la colpa al poco impegno e non alle nostre capacità e al valore personale. Chiunque finisca nel loop del procrastinare fronteggia una sorta di sensazione di blocco. In queste circostanze ci troviamoin balia di due forze opposte: la spinta a realizzare il nostro compito e la paura di fallire. Per uscire da questo loop la paura di non portare a termine deve superare la paura di fallire.
Come rompere il ciclo della procrastinazione?
Esistono dei semplici consigli che possono aiutare i procrastinatori a darsi una mossa. Le ricerche mostrano che una delle cose più efficaci che i procrastinatori possono fare è perdonare sé stessi. Questo consiglio funziona perché la procrastinazione è legata a sensazioni negative. Perdonare sé stessi può ridurre il senso di colpa, uno delle principali cause che portano alla procrastinazione.
La cosa migliore da fare è riconoscere il fatto che non bisogna essere dell’umore giusto per fare una determinata cosa: ignorate semplicemente come state e iniziate a farla.
Invece di concentrarci su come ci sentiamo, dobbiamo pensare a qual è la nostra prossima azione: bisogna scomporre le cose da fare in piccolissimi passi che sono davvero realizzabili. Se dovete scrivere una lettera di referenze, per esempio, il primo passo è scrivere la data. Anche se sono piccole azioni, un minimo progresso fa sentire meglio rispetto al compito da svolgere e aumenta l’autostima, che a sua volta riduce il desiderio di procrastinare per sentirsi meglio. Il modo in cui portiamo a termine un compito è legato strettamente ai motivi che ci spingono a farlo e ai motivi che ci spingono invece a non farlo. Molto spesso pensiamo di tirarci indietro rispetto a qualcosa perché non vogliamo farlo semplicemente. Dimentichiamo che in alcuni casi la paura di fallire prende il sopravvento sulle motivazioni per cui vogliamo fare qualcosa. In questo caso bisogna fare un passaggio importante, analizzare tutto quello che ci spinge ad imbatterci in quell’attività, ricordandoci quanto sia affine ai nostri obiettivi e ai nostri interessi personali.
Metti in discussione le tue credenze: è importante smussare le credenze che ci hanno spinto a procrastinare, come “le mie capacità definiscono il mio valore personale”.
Il punto è che le nostre capacità non definiscono realmente il nostro valore personale. Il nostro valore è legato a qualità come la gentilezza, premura e le nostre stesse vulnerabilità che appartengono al genere umano tutto.