non so dire di no, sono troppo disponibile

Non so dire di no: quando l’eccesso di disponibilità diventa patologico

Alcune persone si trovano in difficoltà a dire di no di fronte alle richieste degli altri.

Questa incapacità a rifiutare le richieste e a dare la giusta importanza ai propri desideri e bisogni ha radici lontane, nell’infanzia di ciascuno. Quando non mettiamo limiti, in qualche modo non ci rispettiamo. È come se fossimo invisibili a noi stessi e tutti gli altri avessero il diritto di decidere per noi. Quando questo succede, la nostra autostima diminuisce e spesso lascia spazio a profondi sentimenti di solitudine interiore e fallimento. Essere sempre compiacenti con gli altri senza mai fare quello che vogliamo davvero ci porterà a stare male con noi stessi. Arriveremo a credere che non valiamo nulla, che non abbiamo buone qualità né alcun potenziale.  Fare quello che gli altri ci chiedono ha un prezzo: rinunciare ai nostri desideri e alle nostre aspirazioni. Questo ci porta a sperimentare continue sensazioni di fallimento per ciò che sarebbe potuto succedere. Per questo dobbiamo evitare di essere così disponibili fino al punto di romperci.

Perché è difficile dire di no?

Le ragioni sono tante: la paura di ferire gli altri, di rompere una relazione, di una ritorsione, la paura di disattendere le aspettative, la paura di essere giudicati negativamente, di non essere accettati, di venire esclusi dal gruppo.

Dopo l’ennesimo  che non avremmo voluto pronunciare iniziamo a ruminare su cosa avremmo potuto o avremmo voluto dire. Proviamo rabbia perché in fondo quello che è successo ci sembra ingiusto ma ci siamo sentiti impotenti, manipolati, e perché ancora una volta abbiamo messo in secondo piano i nostri bisogni.

L’assertività, un diritto che spesso si dimentica di avere.

Assertività vuol dire esprimere il proprio pensiero o manifestare il proprio bisogno senza prevaricare gli altri, mostrandosi decisi ma al tempo stesso aperti al dialogo e al confronto. L’assertività si colloca a metà strada tra la passività e l’aggressività. Passività vuol dire arrendersi al volere altrui e reprimere i propri desideri, usando come criterio di scelta per l’azione ciò che farebbe piacere agli altri.

Da un lato sembra molto semplice: paradossalmente basta fare ciò che gli altri si aspettano per avere la garanzia di essere sempre accettati e benvoluti. 

Dall’altro lato però, come abbiamo visto, questo tipo di risposta genera rabbia, frustrazione, insicurezza, senso di colpa, ansia.

Altre volte si è passivi per paura di ferire gli altri, ma ricordiamo: noi non siamo responsabili delle emozioni altrui e il modo in cui l’altro reagisce a ciò che noi diciamo o facciamo non dipende da noi.

Noi siamo liberi di dire di no, e di fronte a questo l’altro può liberamente mettere il broncio e non rivolgerci più la parola, oppure può provare a comprendere il perché della nostra scelta, provando insieme a cercare una soluzione che possa andare bene ad entrambi o addirittura riconoscere le nostre ragioni e accettare di doversi arrangiare senza di noi.

Il comportamento aggressivo invece è tipico di chi, per raggiungere i propri obiettivi, si afferma con violenza svalutando, minimizzando i bisogni degli altri e non riconoscendo il valore altrui.

La persona aggressiva è molto rigida e ferma sulle proprie posizioni, è convinta di avere sempre ragione, non prende in considerazione punti di vista diversi dal proprio e attribuisce i fallimenti agli altri o alle circostanze esterne.

Inoltre, a volte una reazione aggressiva e rabbiosa può essere una controreazione istintiva quando ci si comporta generalmente in modo passivo ma non si tollera più la situazione e si ha la percezione che gli altri ci stiano mettendo i piedi in testa.

Quando vogliamo compiacere sempre agli altri, facciamo spesso cose che non ci va di fare. Dobbiamo imparare a volerci bene, a fare quello che ci piace.

Se vi mostrate troppo disponibili, alimenterete l’idea che tutti e in qualsiasi momento possono contare su di voi. È importante rifiutare le proposte che non vi vanno a genio o semplicemente dire che non avete tempo. A volte potete addirittura fingere di essere distratti o poco attenti. Senza bisogno di dire nulla, gli altri si accorgeranno che anche voi sapete dire di no.

In conclusione, nella vita dobbiamo imparare a essere comprensivi e a volte ad adattarci agli altri. In altre parole, a esser flessibili. Dare aiuto agli altri ed essere generosi, oltre a essere raccomandabile ci apporta vari benefici. Ciò nonostante, è importante dare la priorità e attenzioni a noi stessi. Bisogna essere flessibili senza arrivare al limite e spaccarci in due per compiacere sempre gli altri e mettere i loro bisogni in cima ai nostri. Dobbiamo imparare a dire di no!